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5 trend tecnologici per il 2019
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Sono tra noi – ma sono così piccoli che a volte non li noti. Bambini che non hanno ancora iniziato ad apprezzare il cibo solido, ma che hanno un hashtag dedicato. Che non solo guardano YouTube mentre prendono il tram da soli, ma che fanno le dirette su Periscope. Che confabulano di spunte blu rimaste senza risposta con la stessa serietà che hai tu quando ne parli con la tua amica, solo che voi due avete almeno vent’anni in più.
L’esperienza digitale del quotidiano, con i suoi pro e i suoi contro, non è più solo un argomento da grandi.
Come sei libero di scegliere la vostra dieta o di ridurre il consumo di plastica, così è una tua responabilità quando e come viene usata la tecnologia in casa. Nel crescere questa piccola persona che è tuo figlio, non devi dimenticarti di crescere anche un utente consapevole.
Una volta veniva creato il tavolo dei bambini – a cui, tra l'altro, mi hanno fatta sedere fino ai sedici anni – per permette agli adulti di stare tra loro durante le cene con gli amici o i pranzi con i parenti. Oggi i bambini possono restare al tavolo dei grandi, basta allungare loro un telefono (se non ne possiedono già uno) e aprire una App di giochi educativi o far partire una playlist di YouTube.
Forse perché li teniamo in tasca, in borsa o sulla scrivania, smartphone e tablet ci sembrano molto più innocenti – e quindi sicuri – di un computer. Li vediamo, in rapporto ai più piccoli, come una sorta di mini televisione, liberi però dal senso di colpa sociale che accompagna la versione originale. Rotto questo tabù, non devi però confondere il tuo (o il loro) telefono per una baby sitter, cioè per una persona reale che passa del tempo con loro e li supervisiona: uno smartphone è solo uno schermo.
Lo schermo dello smartphone è solo apparentemente piatto – e la profondità che nasconde non è solo quella del deep web.
Come ben dimostrano gli amici di tua madre, avere un account sui social o un accesso a Internet non significa saperli usare correttamente. Se alla nostra generazione viene naturale prestare particolare attenzione ad adulti e anziani e «perdoniamo loro perché non sanno quello che fanno», i nativi digitali non sono da meno. Insegna loro che dietro uno schermo, un account o un tweet c’è una persona con un fine, spiega loro quando avere rispetto e quando diffidare, rendili critici ed empatici. È una sfida, ma ne uscirete vittoriosi.
Nel 2008 Barack Obama diventava presidente, Breaking Bad veniva trasmesso per la prima volta, iniziava la crisi e Internet arrivava a casa mia.
Oggi una casa senza connessione è impensabile ma, senza far pesare ai più piccoli che ai tuoi tempi le cose si facevano diversamente, spiega loro che la tecnologia è un supporto: significa che è d’aiuto, ma che è anche un accessorio.
Fior fiore di ricerche confermano che usare lo smartphone o guardare la tv a tavola impoveriscano il momento del pranzo, a livello digestivo e nterpersonale. E, probabilmente, lo hai scoperto proprio in pausa pranzo, grazie al link che ti ha girato in chat un collega o per l'ultimo servizio di Medicina33.
Se vuoi che i tuoi figli o i tuoi nipoti non usino il telefono durante i pasti, tocca a te dare il buon esempio per primo. Invece di vietarlo semplicemente, argomenta perché sarebbe meglio farne a meno e perché hai scelto di farlo anche tu: la prima arma di vittoria è sempre la consapevolezza.
Monitora gli accessi online dei tuoi figli, attiva i filtri famiglia e richiedi password. Ma, prima di tutto, ricordati di essere il genitore o, comunque, l'adulto della situazione: è tuo dovere dire di no e vietare loro l'utilizzo di devices se lo ritieni opportuno. Formarli è il primo obiettivo, ma non sei né un maestro né un amico: sei un parente e tutelarli è la tua priorità.
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